ANSA) - ROMA, 12 SET - La dieta femminile non e' solo una somma o una sottrazione algebrica di calorie, ma deve essere bilanciata in base al ritmo ormonale mestruale. Questo approccio innovativo alla nutrizione, che serve anche a curare le patologie tipiche della femminilita', e' proposto da Anna D'Eugenio, medico nutrizionista nel suo libro: "Gli ormoni sessuali e la dieta", presentato oggi presso l'ospedale Fatebenefratelli- Isola Tiberina a Roma.
"Il peso corporeo - ha chiarito D'Eugenio - non dipende esclusivamente dall'introito calorico, ma dalla capacita' che l'organismo ha di utilizzarlo, che cambia in base alla fase ormonale".
In fase estrogenica (dal 1 al 14 giorno della mestruazione), il peso corporeo si mantiene o cala senza troppi sforzi, in armonia con l'apporto di cibo. In fase progestenica (dal 15 al 28 giorno dalla mestruazione) - ha precisato la dottoressa - il peso corporeo sale con grande facilita'. Gli alimenti consigliabili cambiano, quindi, a seconda delle due fasi mestruali:
- La CARNE: e' preferibilmente indicata nella prima fase, quella estrogenica, nella quale il corpo deve recuperare il sangue perso con la mestruazione e deve accrescere il follicolo ovulatorio. Nei casi di valori elevati di uricemia e nei problemi renali, pero', va ridotta a vantaggio di pesce e uova. - Il PESCE: e' di norma consigliato soprattutto nella fase progestinica. Ma nelle forme allergiche e nei disturbi del sonno, va ridotto e utilizzato con grande attenzione. La sua capacita' di attivare il metabolismo, in questi casi, non risulta piu' un pregio. - FRUTTA E VERDURA: sono ottimali sempre. In fase estrogenica sono piu' utili le verdure amare, ricche di ferro e i frutti acidi, maggiormante capaci di stimolare le funzioni epatiche; in fase progestenica risultano piu' utili le verdure crude, ricche di acqua e i frutti diuretici, che facilitano l'eliminazione dei liquidi. - I CARBOIDRATI: e' preferibile consumarli a cena, in fase estrogenica, e a pranzo in fase progestinica. |