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“Non si sa dove si va se non si sa da dove si viene” dice Susan Buirge, psicopedagogista francese contemporanea, parlando del movimento e della danza. Il mio lavoro, come medico, mi trova pienamente d’accordo.
Non si può iniziare un percorso di cura se non si è disposti a cercare l’origine nei nostri disagi. La cura è ricerca e il risultato non è una formula fissa. Non esiste un toccasana, esistono delle possibilità a cui possiamo attingere ma che funzionano nella misura in cui possono essere integrate nel nostro percorso di vita.
Laureata in medicina e chirurgia mi occupo di alimentazione, sperimentando ogni giorno il potere che gli alimenti hanno nel sostenere la vitalità dell’essere umano e nel correggere le malattie. L’alimentazione è capace di accompagnare, anche quando le malattie sono gravi, migliorando sempre la qualità di vita.
Gli studi di Nutrizione hanno occupato gli ultimi quindici anni della mia attività professionale, nel corso dei quali mi sono impegnata a integrare le conoscenze fisiopatologiche e cliniche delle malattie, date dalla formazione medica universitaria, con lo studio degli effetti che si possono ottenere sul corpo sano o malato attraverso gli alimenti.
Grazie alla visione d’insieme data dalla Medicina Tradizionale Cinese (studiata con il dr. Maurice Moussat negli anni ottanta) e agli anni di collaborazione e studio con la dott.ssa Domenica Arcari Morini, ho imparato che la dieta ha un grande potere nella salute dell’uomo. L’alimentazione però per essere efficace, deve essere individualizzata e quindi diversa per ogni individuo e per ogni quadro clinico. Ho verificato che scegliere alcuni alimenti piuttosto che altri, produce nel corpo degli effetti che il paziente stesso può valutare. Affinché altri potessero usufruire di quanto io andavo sperimentando quotidianamente, ho dato grande spazio all’insegnamento soprattutto in corsi rivolti ai medici e alla divulgazione attraverso interventi didattici nelle scuole o in conferenze pubbliche.
La divulgazione è diversa dalla cura. Mentre questa si può fare solo con un rapporto diretto tra medico e paziente, con la divulgazione si possono trasmettere informazioni utilizzabili quotidianamente da tutti. Ci sono degli accorgimenti che possono essere facilmente messi in pratica da tutti e che sono in grado di migliorare molti sintomi, disagi e difficoltà dell’organismo senza ricorrere ad altri presidi, almeno non come prima scelta.
Per esempio, mentre è molto conosciuto l’utilizzo quotidiano del kiwisi per sostenere l’attività di un intestino lento, migliorando tanti casi di stitichezza cronica, è molto meno conosciuto l’utilizzo del kiwi per fermare una mestruazione troppo lunga, che continua per 7 – 8 giorni con un sanguinamento anche piccolo ma persistente. In questo caso l’impiego di questo frutto nei tre pasti può bloccare la perdita di sangue in 24 ore.
TITOLI
- Laurea in Medicina e Chirurgia conseguita presso l’Università La Sapienza di Roma nel 1983.
- Master di Dietetica e Nutrizione Clinica conseguito presso l’Università Cattolica di Roma nel 2007.
INCARICHI
- Dal febbraio 2005 dirigente di un corso quadriennale di Nutrizione Clinica per laureati in Medicina e Chirurgia a Roma.
- Dal 2008 al 2012 responsabile settore nutrizionale di un progetto della Komen Italia, Regione Puglia, per il trattamento di un gruppo di donne affette da tumore alla mammella in trattamento chemioterapico.
- Relatore nel 2009 al corso di laurea in Psicologia Clinica presso la facoltà di Psicologia 2, La Sapienza Università di Roma.
- Dal 2011 docente al Master in Nutrizione Clinica e Metabolismo dell'Università La Sapienza, Roma.
- Nel 2012 responsabile settore nutrizionale di un progetto della Komen Italia, Regione Lazio, destinato a donne affette da tumore alla mammella in trattamento chemioterapico.
- Consulente di testate giornalistiche nazionali e ospite e opinionista in programmi televisivi in onda su reti nazionali, con l'obiettivo di divulgare il rapporto tra salute ed alimentazione.
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