 |
|
|
|
|
|
Dettaglio Pubblicazione | Data | 26/05/2001 | Autore | Anna D'Eugenio | Titolo | Parassitosi intestinale nell'adulto. | Nome del file | 2-2001.pdf (Dimensione: 70 Kb)
 |
| Dettaglio | Il 1° Ottobre 2000 è iniziato uno studio per la valutazione dell'incidenza dei parassiti nelle feci in pazienti con prevalente sintomatologia colitica. I pazienti sono stati sottoposti a trattamento nutrizionale adeguato e controllato la persistenza o meno dei parassiti nelle feci. Il numero dei pazienti inclusi nello studio fino al 10 Aprile 2001 è stato di 58; i risultati degli esami parassitologici sono stati i seguenti: 8 negativi; 5 Giardia intestinalis; 2 Strongyloides stercoralis, 30 Ossiuri, 1 Ossiuri e Giardia, 2 Ossiuri Giardia e Strongyloides, 1 Ossiuri e Strongyloides. Numerosi sono i fattori che possono giocare un ruolo predisponente all'attecchimento ed alla persistenza dei parassiti nell'organismo ospite: importanti, tra gli altri, abbiamo notato essere i trattamenti antibiotici prolungati che causano una disbiosi intestinale e alterato assorbimento. Queste terapie possono provocare indebolimento delle difese immunitarie e facilitare la moltiplicazione parassitaria. I sintomi più frequentemente associati sono la diminuzione dell'appetito, occhiaie profonde, sudorazioni notturne con sonno disturbato da scatti, cefalee. Caratteristica fondamentale di questi sintomi è la ciclicità. Ugualmente importanti possono essere sintomi di tipo allergico sia respiratori che cutanei. Abbiamo cercato un trattamento bionutrizionale non solo in grado di facilitare l'eliminazione dei parassiti, ma anche di modificare l'ambiente intestinale per ridurre al minimo il rischio di recidive. Attraverso l'utilizzo appropriato dell'aglio crudo, a spiccata azione vermifuga, e combattendo la tendenza all'iperglicemia, denominatore comune di questi pazienti, siamo riusciti ad ottenere dopo circa 1-2 mesi di terapia, la negativizzazione nelle feci di tutti i pazienti per Giardia intestinalis e Strongyloides stercoralis, mentre erano solo molto ridotti gli Ossiuri. Forse la patogenicità di questi ultimi si evidenzia solo quando ci sono condizioni che ne fanno aumentare nettamente la carica. La diagnosi di parassitosi intestinale si basa su un accurato ma semplice esame delle feci, non invasivo e poco costoso. È bene ricordare che dovrebbe essere un esame di prima scelta e non successivo ad un esame endoscopico negativo. |
|

|
|
|
|
|
|